Sabrina Spellman di Netflix: un teen drama a tinte horror.

 

Le terrificanti avventure di Sabrina è la serie Netflix uscita lo scorso ottobre, tratta dalla serie di fumetti omonimi di Archie Comics. Chi si aspettava un remake dell’esilarante serie anni ’90 è rimasto deluso: qui c’è poco da ridere. Netflix aveva già annunciato che la nuova Sabrina avrebbe vestito abiti più dark e sanguinolenti. Una mossa intelligente: fare un remake della sitcom non avrebbe avuto senso, e così facendo si ha molta libertà di azione, con la possibilità di svecchiare il tutto. Le premesse erano ottime! Tuttavia, la critica e gli spettatori si sono divisi: mentre il 96% degli utenti Google e il 90% di Rotten Tomatoes indicano chiaramente l’alto tasso di gradimento della serie, il 74% di Metacritic, le 2,6 stelle su 5 di ProjectNerd e le 2,5 su 5 di Rolling Stone non sembrano condividere lo stesso parere. Ma andiamo con ordine.

Sabrina Spellman è una ragazza alla soglia dei suoi sedici anni (e il giorno del suo compleanno è proprio Halloween), ma a differenza di tutte le sue amiche, per lei questa data si rivela essere più impegnativa: dovrà sottoporsi al battesimo satanico e giurare eterna sottomissione e obbedienza al Diavolo in persona, firmando con il sangue il libro della Bestia. Mentre la zia Zelda è devota a Belzebù e non vede l’ora di donargli l’anima della nipote, la zia Hilda ha qualche remora, e Sabrina non ha nessuna intenzione di rinunciare agli affetti del mondo umano, di cui, essendo figlia di uno stregone e di un’umana, fa parte per metà. Inoltre Sabrina ha una volontà di ferro, difende la propria libertà e i propri principi femministi in una Greendale patriarcale fino all’osso, sia sul versante umano che su quello soprannaturale.

Per quanto riguarda i personaggi si ritrovano tutti i nomi della sitcom con Melissa Joan Hart, ma le caratterizzazioni sono completamente diverse. Una bella novità a questo proposito è il personaggio di Ambrose, il cugino di Sabrina, agli arresti domiciliari per aver partecipato ad un attentato al Vaticano. Interpretato dall’affascinante Chance Perdomo, Ambrose sostituisce in un certo senso il gatto-pupazzo parlante della sitcom: qui Salem è un bellissimo gatto nero, alleato di Sabrina, che però non ha il dono della parola. Sabrina è sì un personaggio femminile che tutti hanno omaggiato per grinta e determinazione, ma che a tratti risulta fin troppo egoista e infantile. Certo, ha solo sedici anni, e oltre ad avere già i suoi problemi con il Principe delle Tenebre deve anche combattere con il bullismo di cui sono vittime sia lei che i suoi amici, con i problemi familiari e scolastici, con la sua doppia natura e il suo passato. I temi affrontati dalla serie sono delicati e importanti, ma risultano fin troppo teen, tanto che uno spettatore dai vent’anni in su spesso può storcere il naso. I dialoghi tra Sabrina e Harvey sono spesso stucchevoli e la storia alla Romeo e Giulietta alla lunga risulta sdolcinata e noiosa. Ci sono numerosi spunti che destano l’attenzione dello spettatore, ma non vengono mai approfonditi. Ogni famiglia a Greendale nasconde un segreto soprannaturale, e questo è forse un punto di debolezza della serie: ricorda moltissimo le stagioni meno fortunate di The Vampire Diaries, quando i vampiri diventarono il problema minore di Mystic Falls.

Le ambientazioni e i costumi sono gotici e in pieno stile Halloween, a partire dalla casa delle Spellman, passando per la scuola di stregoneria (i cui dettagli hanno dato a Netflix numerosi problemi legali contro un ramo dei satanisti), deviando per il bosco, fino ad arrivare alla miniera. I colori dominanti sono il nero e il rosso sangue, illuminati da candele rituali. Gli ambienti sono sempre piuttosto bui, e la fotografia spesso sfoca i secondi piani, al punto che può diventare fastidioso per l’occhio dello spettatore. Se per i costumi e le ambientazioni la serie merita un plauso, per la regia e la fotografia risulta appena mediocre. E sebbene con l’avanzare delle puntate l’elemento horror si faccia sempre più strada, non è abbastanza rispetto a quello che ci si aspettava dai trailer e dalle promesse di Netflix. Alla fin fine, la serie resta un teen drama (troppo teen) spruzzato di sangue e tinto di horror, ma nulla di speciale. Carina, ma non imperdibile. Speriamo facciano meglio con la seconda stagione! Voto: 6.5/10.

Ilaria Alleva

 

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