Io so chi sei

Paola Barbato sarà ospite al Terni-Narni Horror Fest e premierà i vincitori del concorso di cui è stata presidente di giuria il 26.10.2019 all’auditorium di San Domenico a Narni alle ore 16.00 

Trovi un telefono nella tua cassetta delle poste. Pensi che qualcuno sia sbagliato, pensi di lasciarlo a disposizione degli altri condomini che di certo sarà uno di loro. Poi arriva un messaggio “Io so chi sei” e precipiti nell’incubo.

Se, come dicono molti, è un delitto anticipare i colpi di scena dei thriller per chi anticipa quelli di un thriller scritto da Paola Barbato dovrebbe essere previsto l’ergastolo.

La scrittrice milanese di nascita, ma che da anni vive a Desenzano del Garda e quindi “fieramente bresciana” come si autodefinisce, conferma non solo di essere una scrittrice di ottimo livello,  ma di avere una riserva di idee di ottima qualità  narrativa forse infinita.

Il suo sesto romanzo “Io so chi sei” (Piemme edizioni 2018, 515 pagine, € 18.50 o 11.00 € in edizione economica) è stato seguito neanche un anno dopo  da “Zoo” (Piemme edizioni 2019, pagine 448, € 18.50) e infatti i due sono strettamente connessi nel progetto di una trilogia… o meglio di una polibiologia, ovvero due romanzi paralleli con un unico seguito. Seguito che  uscirà tra pochi mesi.

Le storie della Barbato sono del tipo che il (povero) lettore, una volta aperto il libro, da quelle pagine non si stacca più. Anche, anzi soprattutto, quando lo chiude per una pausa o perché come tutti deve riprendere ciò che resta della vita dopo la lettura. Non è possibile cominciare a leggere “Io so chi sei” senza star a pensare che fine faranno Lena e il suo cane Argo in ogni momento della tua giornata.

Il rapporto con gli animali in questo romanzo è al centro della trama, in una Firenze molto fuori dalle rotte turistiche (anche se Lena lavora in un albergo) in cui comunità di animalisti più o meno fanatici passano le loro giornate in negozi e centri veterinari spesso legalmente borderline, per vari motivi, Lena cerca di onorare la memoria del suo defunto compagno Saverio accudendo Argo, quaranta chili di cane anziano ed esigente che lui le ha lasciato come eredità suicidandosi una sera di due anni prima.

Ma il rapporto uomo animale in questo libro è solo uno dei tanti temi proposti: la mancanza della persona amata, l’amicizia, il tradimento dell’amicizia, l’invidia, i difficili rapporti con il mondo “normale” a cui senti di non appartenere più. E ancora, sulla mancanza della persona amata, cosa siamo disposti a fare o a credere pur di riaverla?

E poi c’è il thriller, ovviamente. Chi è che comincia a perseguitare Lena? Chi è che la conosce così bene? E cosa vogliono da lei che non ha mai fatto del male a nessuno, o almeno così sembra?

Indubbiamente la scuola di Dylan Dog ha dato ottimi frutti a livello di idee e ai temi da trattare, poi  quando a questa scuola si aggiunge la capacità della scrittrice bresciana di costruire un castello di intrecci di vite pressoché perfetto che si dipana solo nelle ultime pagine, come vuole la scuola del thriller, il resto viene da se.

Paola Barbato sta ritagliandosi il posto che le spetta di diritto nella élite degli scrittori italiani contemporanei. Per quel che riguarda il genere thriller/noir poi, poche penne possono reggere il confronto.

 

Alessandro Chiometti  

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