THE TERROR-Un’orrida realtà.
The Terror l’ho scoperta per caso, girovagando su Amazon Prime. Avevo già sentito parlare sia del libro di Dan Simmons che della serie antologica del 2018 di Ridley Scott (l’ha recensita anche uno dei miei youtuber preferiti, Synergo). Ma non immaginavo.
Ispirato a fatti realmente accaduti
Innanzitutto la storia è ispirata a fatti realmente accaduti: nel 1845 le due ammiraglie della flotta inglese Erebus e Terror partirono per la spedizione Franklin nell’Artide canadese, capitanata da Sir John Franklin e Francis Crozier. La spedizione avrebbe permesso di scoprire il passaggio a nord-ovest, una scorciatoia per Cina e India. Per farla breve, nel settembre del 1846 le navi rimasero incagliate nei blocchi di ghiaccio per via del mancato disgelo e svernarono poco più a nord della Baia di Baffin, dove erano state avvistate l’ultima volta. Il gruppo passò i successivi due inverni sulle navi, per poi rassegnarsi e provare a trovare soccorsi a piedi nella primavera del ’48. Dei 134 uomini, a quel punto ne erano già morti 24, tra cui 9 ufficiali, compreso il capitano della spedizione.
Degli altri si trovarono tracce solo con le successive spedizioni, protrattesi fino al 2016, quando è stata ritrovata la Terror intatta a pochi metri di profondità nel punto in cui gli eschimesi avevano sempre detto di averla vista affondare. Da queste spedizioni è emerso che gli uomini, nel tentativo di dirigersi verso il fiume Back e trovare soccorsi, sono morti di scorbuto, di avvelenamento da piombo e di stenti. La fame e la disperazione li hanno spinti a praticare il cannibalismo, come testimoniato sia dalle tribù Inuit che dagli esami forensi sulle ossa dei morti.
Messa in scena della cruda realtà
Una storia terrificante di per sé, giusto? E infatti a Dan Simmons e a Ridley Scott è bastato aggiungere pochissimi dettagli. The Terror prova a ricostruire, con estremo realismo, cosa sia successo dall’ultimo avvistamento delle navi fino alla morte dell’ultimo uomo. La serie rende l’idea di cosa dovessero passare i protagonisti di tali spedizioni. Un mondo che a noi sembra lontano e inconcepibile, ma che è esistito. La cosa più spaventosa nel bianco e desolante deserto non è la creatura soprannaturale che stana i marinai tra i ghiacci (e che pure fa il suo effetto), ma gli uomini stessi. Gli orrori che gli esseri umani possono arrivare a compiere, spinti dalla fame e dal freddo, dalla follia e dalla disperazione, esplodono in tutta la loro turpitudine in scene di una crudezza tremendamente realistica. E invece chi non si lascia piegare assurge alla beatificazione come un santo martire e accoglie la morte come una vecchia amica troppo in ritardo.
Un magistrale comparto tecnico
Gli attori (tra cui anche qualche vecchio amico di Westeros) vestono i panni dei propri personaggi così bene che già dopo le prime due puntate si confondono con essi. Tra tutti spicca Jared Harris (Francis Crozier), che diventa pian piano il vero protagonista della serie, l’unico che da subito capisce l’infido pericolo del deserto di ghiaccio, ma che resta inascoltato per lungo tempo. La regia è claustrofobica, nonostante le numerosissime riprese in spazi aperti e sterminati. Anzi, è proprio la desolazione di questi spazi a dare un senso di oppressione. La fotografia è sempre gelida, si può sentire il freddo penetrare nelle ossa. I costumi e le scenografie sono fedeli, frutto di uno studio accurato. Poche musiche, centellinate, ma nei punti giusti. Ma è soprattutto il silenzio la colonna sonora angosciante e angosciata dello spettacolo.
Insomma, se volete che l’angoscia prenda possesso delle vostre menti alla vista dell’inospitalissimo Artide, The Terror è la serie che fa per voi. Almeno per la prima stagione! Sulla seconda, vi faremo sapere.
Voto finale: 9/10.
Ilaria Alleva
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