Escape Room
[voto 5.3/10]
[attenzione spoiler]
Entusiasmati dalle nostre esperienze recenti come giocatori nelle vere escape room, oggi molto di moda, ci siamo avvicinati a questo film avendo forse troppe aspettative e la delusione è stata inevitabile.
In fondo, riflettendoci un poco, cosa avrebbe potuto proporre di nuovo il film su questo tema?
Il capolavoro The Game di David Fincher aveva già detto più o meno tutto già venti anni fa sui giochi di ruolo che diventano più o meno reali in un thriller fobico, sociale e introspettivo.
Sugli enigmi da risolvere poi, difficile fare di meglio dei vari Indiana Jones, Il tesoro dei templari, Il Codice da Vinci e chi più ne ha più ne metta (che poi sono quelli che per l’appunto ispirano le escape room vere e proprie).
Sulla claustrofobia del ritrovarsi in un posto chiuso senza sapere il perché Cube resta forse insuperabile e infine sulla sintesi horror di tutte queste caratteristiche, con l’aggiunta di splatter ai limiti della censura, impossibile pensare di rivaleggiare con i primi capitoli della saga di Saw – L’enigmista.
Insomma di fronte a questi rivali ci sono ben poche speranze e infatti Escape room delude e molto.
Al di là dei buoni effetti speciali e alcune buone trovate è tutto molto prevedibile compreso il finale esoterico con la rivelazione della “solita” setta di supercattivi che gioca con la povera gente per sollazzare la propria noia da ricconi. Inoltre sulla credibilità della trama c’è abbastanza da eccepire, con i protagonisti che si accorgono che nelle stanze ci sono dei riferimenti personali alle loro storie private ma non mettono in guarda il gruppo. Per non parlare di quanto sia inverosimile poi ripulire completamente le stanze da tutti gli arredi e la tecnologia che ci era voluta per realizzare quelle trappole in un grattacielo al centro di una metropoli americana, poco tempo dopo che i sopravvissuti sono riusciti ad uscire e ad avvertire la polizia.
Insomma, molto meglio investire il proprio tempo e i propri soldi andare a provare una escape room vera e propria piuttosto che andare a vedere questo film.
J. Mnemonic