“CREEP”: QUANDO IL BUDGET NON CONTA.

 

Creep” è un film horror indipendente del 2014, realizzato con un budget bassissimo, ed è il film di debutto di Patrick Brice (che interpreta il protagonista). L’incipit è il seguente: un cameraman trova un annuncio sul giornale che offre mille dollari di paga per chi si reca in un rifugio in montagna e riprende per tutto il giorno un’altra persona di cui non si sa nulla.

La grande interpretazione è pero dell’ormai famoso (in questo settore) Mark Duplass, inventore del “mumblecore”. All’inizio del film, Josef, il suo personaggio, racconta una tragica storia che tuttavia non riesce a convincerci fino in fondo. Con il passare dei minuti, l’unica cosa di cui siamo certi è che Josef non ce la racconta giusta. Si percepisce qualcosa di veramente strano e sbagliato in lui, ed è questa sensazione di disagio e sfiducia crescente che ci porta a pensare che ogni frase, ogni parola, ogni gesto di Josef nasconda una verità terrificante. Vorremmo gridare ad Aaron: “Spicciati ad andartene!”. È Duplass il punto forte del film: un’interpretazione davvero magistrale.

La suspence è gestita abbastanza bene, anche se forse si tira un po’ troppo la corda: 2/3 del film sono incentrati su questi strani comportamenti di Josef che però non lasciano mai trasparire la sua vera natura. Jump scares? Sì, ne abbiamo, ma non si tratta solo di spaventi fini a sé stessi: fanno parte della caratterizzazione iniziale di Josef, che non si capisce cosa abbia tanto da fare il burlone se la sua situazione è davvero quella che racconta. Non è una persona antipatica, è proprio “un tipo strano” nell’accezione negativa. Avrete la stessa sensazione che si prova leggendo un racconto di Hoffmann. Il famoso “perturbante” freudiano, l’ unheimliche. Vi ritroverete in paranoia insieme al povero Aaron, perché “Creep” è soprattutto un horror psicologico, e devo dire molto ben fatto. Mi ha messo addosso quell’angoscia che ormai è molto rara persino nei blockbuster. Considerando, infatti, che è anche una produzione indipendente, chapeau! Sul finale non dico nulla se non che se vi aspettate del sangue, non ne avrete. Ma avrete i brividi.

 

Insomma, degli horror indipendenti, questo è sicuramente il migliore che ho visto, tant’è vero che ho potuto vederlo su Netflix, dove c’è anche il seguito. Purtroppo (o per fortuna) lo troverete solo in inglese sottotitolato. Voto finale: 8/10.

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