The Antithesis – intervista a Francesco Mirabelli

 

Ciao Francesco, innanzitutto grazie per la disponibilità e grazie anche per averci concesso di proiettare The Antithesis in quasi-anteprima (siamo stati preceduti solo dal festival di Torino) al Terni Horror Fest 2017. Tu non c’eri per impegni lavorativi ma Karolina Cernic ha conquistato tutto il nostro pubblico con la sua simpatia. Dopo di questo il film ha ricevuto il premio “Mario Bava” al fantafestival di Roma come miglior opera prima.

Allora parliamo di “The Antithesis” che lo diciamo subito ci è piaciuto molto. Sarà merito anche della musica di Simonetti ma possiamo dire che Dario Argento è senz’altro fra i registi che ti hanno ispirato, giusto?

 

Sin dalla mia età più prematura ho iniziato a divorare voracemente pellicole di genere, in primis cercavo di scoprire opere divenute dei cult, tra queste indubbiamente possiamo annoverare il cinema di Dario Argento, di cui il primo film che vidi fu Suspiria che suscitò in me un fascino alquanto morboso, vuoi per le atmosfere assai sinistre, vuoi che i maestosi movimenti di macchina, vuoi per le strabilianti musiche dei Goblin che, a parer mio, contribuirono vistosamente alla riuscita massima del capolavoro di Argento. Essendo un estremo estimatore del repertorio del Goblin, è stato un onore incommensurabile poter collaborare con il loro pioniere della band, ossia il maestro Claudio Simonetti con cui mi son trovato professionalmente parlando davvero bene, poiché è riuscito a coniare una musica a mio modo di vedere, a dir poco esaltante e sublime, che rievoca certe sonorità sinth del passato, ibridate con un tocco di elettronica e chitarra.

Chi sono gli altri maestri del cinema Horror che apprezzi?

Beh, senza ombra di dubbio i maestri che prediligo sono: Mario Bava, Lucio Fulci, John Carpenter, Tobe Hooper, Wes Craven.

Vedendo il film abbiamo l’impressione che sei un regista che apprezza di più i lavoro di suspense creato grazie alla trama e alla bravura nell’usar la macchina da presa che il gore-splatter dove la violenza fa da padrona. E’ così o è solo una scelta estemporanea per questo film?

Onestamente mi ritengo un estimatore del genere horror a 360°, per cui non ho delle preferenze specifiche. Tuttavia in questa mia opera prima, ho deciso di discostarmi dai miei precedenti cortometraggi dal gusto gore e splatter, puntando maggiormente sull’atmosfera e sulla costruzione della paura avvalendomi di location ricercate e di un soggetto che si differenziasse dai soliti horror demoniaci in voga negli ultimi tempi. Qui il male è decisamente più recondito e insolito e sebbene risulti ultraterreno tipico da “ghost-story, lo spettatore potrà trovare correlazioni con il tangibile ibridato con il surreale di natura astrologica e astronomica, il tutto sviluppato mediante costruzione narrativa che segue gli stilemi del giallo dalle venature sovrannaturali.

Molto bello il rapporto sviluppato fra Sophi (Crisula Stafida) e Cristhine (Karolina Cernic), la stampa le definisce scream queen; non che sia un insulto, ma entrambe a nostro giudizio sono molto più convincenti di molte altre attrici più navigate in film horror ad alto budget. È stato bello lavorare con loro?

Ritengo che la scelta ricaduta su di loro sia stata indiscussa. Ritengo che siano due attrici alquanto poliedriche ed eclettiche, capaci di calarsi in ruoli sfaccettati. Crisula era reduce di Tulpa di federico Zampaglione, in cui interpretava una donna frequentatrice di un sexy shop che aveva un rapporto saffico con Claudia Gerini; mentre Karolina Cernic, giorni prima che iniziassero le riprese di The Antithesis, aveva recitato in veste di co-protagonista in un lungometraggio drammatico girato nel Salento.

Nei prossimi giorni vedremo Crisula impersonare il ruolo di un personaggio alquanto conturbante nella esilarante serie televisiva “I delitti del BarLume” che andrà in onda su Sky cinema

 

 Abbiamo detto di Dario Argento, ma il film va molto oltre. Sembra essere quasi una summa di diversi archetipi del genere Horror. La storia ha uno sviluppo che dalla classica “Ghost story” di Peter Straub va a finire quasi nel fantahorror lovecraftiano. Domanda inevitabile: quale dei due generi preferisci?

Sin dalla tenera età adolescenziale ho coltivato la passione irrefrenabile per lo scrittore di Providence, ossia H.P. Lovecraft: i suoi scritti riuscivano a catapultarmi in dimensioni parallele e oniriche, vuoi per il suo ineguagliabile e profondo stile di scrittura, vuoi per i suoi temi trattati che risultano a dir poco angoscianti, malsani e impeccabili da un punto di vista narrativo/orrorifico/.

 Non sveliamo altro del film, però dicci due parole sulla situazione del cinema horror indipendente in Italia. Come siamo messi?

Credo che la situazione peggiori di anno in anno, giacché le major puntano quasi esclusivamente su prodotti di genere d’intrattenimento, in particolar modo alla commedia natalizia e affini.. Sono fermamente convinto che allo stato attuale l’estero offra possibilità più proficue…

 Chiudiamo con una domanda da diretti interessati, quando potremo avere un tuo nuovo film per le future edizioni del Terni Horror Fest?

Attualmente sto lo lavorando ad un nuovo soggetto concernente un thriller/horror che sfoggia tematiche assai efferate, malsane, brutali, nichiliste e religiose 😀 …

Spero proprio di poter entrare in pre-produzione entro breve.

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