The Outsider – Serie TV 2020
[voto 7,1/10] [attenzione spoiler]
Tratto di uno dei tanti romanzi targati Stephen King la serie tv, targata HBO, The Outsider è piombata sugli schermi Sky all’inizio dell’anno, poco prima dell’emergenza Covid19. Peccato che non avessero programmato una serie tratta dall’Ombra dello Scorpione così i teorici del complotto avrebbero avuto di che parlare.
The Outsider è uno dei pochi libri del Re che non abbiamo letto, quindi pensiamo di poter dire che il nostro giudizio è scevro da confronti impietosi che quasi sempre, inevitabilmente, penalizzano la versione cinematografica.
La serie ci è apparsa molto convincente e ben girata soprattutto nelle prime due puntate e nelle ultime due. Le sei puntate di mezzo, anche se comunque di buon livello, ci sembrano un po’ troppo confuse e non sono chiarissime sui meccanismi paranormali che sono al centro della storia.
In particolare ci ha molto convinto l’idea iniziale del presunto colpevole Terry Maitland che viene identificato da testimoni e ripreso sporco di sangue dalle telecamere nei luoghi dove è stato commesso un barbaro omicidio di un ragazzino, ma contemporaneamente viene ripreso anche da telecamere che lo pongono a migliaia di chilometri di distanza in una conferenza di aggiornamento per professori.
Ci hanno molto convinto le figure dei detective Anderson e Sablo che, indignati per l’omicidio del piccolo Frank Peterson e con la sicurezza di aver subito individuato il colpevole, lo arrestano scegliendo di metterlo pubblicamente alla gogna, salvo poi rendersi conto dopo del disastro che hanno combinato (Maitland subirà la vendetta del fratello maggiore del bambino ucciso e non arriverà mai in tribunale, la sua famiglia sarà sul punto di dover scappare dalla città per l’odio riversato su di loro) mettano tutte le loro forze in un indagine parallela per riabilitare la sua figura insieme al suo avvocato che ora cura gli interessi della vedova.
Indubbiamente forte la figura della detective privata di colore Holly Gibney che ha il cosiddetto “sesto senso” e il suo essere stralunata come se allo stesso tempo facesse parte e non facesse parte di questo mondo.
Ci ha convinto di meno il rapporto che Jack Hoskins, classico poliziotto “testa calda” americano richiamato in servizio per sostituire Anderson, ha nella sua soggiogazione all’outsider e lo strano indizio di possessione che è il retro del collo rovinato da una strana forma di acne.
Proprio la figura di questo Outsider ci lascia molto perplessi, mentre non si vede quando domina Hoskins si vede con al faccia deformata nei luoghi dove avvengono drammi legati all’omicidio del piccolo Peterson. Ancora meno convincenti le riprese sfocate della presenza notturna dell’outisder nelle case dei vari protagonisti, momenti che dovrebbero essere topici o dare indizi risolutivi e invece alla fine sembrano messi nella storia solo per aumentarne il soprannaturale.
Così come il rapporto fra il detective Anderson e il suo percorso forzato dallo psicologo dopo la tragedia di Meitland. Una serie di dialoghi prevedibili e ridondanti di cui si poteva far certamente a meno.
Vera e propria incongruenza invece ci sembra il fatto che il detective Anderson nasconda (per motivi non dichiarati se non quello della sua incredulità) il fatto che tre testimoni avessero detto di aver visto un individuo con la faccia deforme o sfigurata.
Particolarmente bello e convincente il finale, puro distillato di suspence Kinghiana in crescendo con la prova del paranormale in azione e una sparatoria mozzafiato, degno del miglior Brian de Palma o Martin Scorsese. Fra l’altro le scene di sparatorie “epiche” sono ormai presenza fissa in molte storie del Re (Doctor Sleep, La Torre Nera, 22/11/’63 per citare i primi titoli che ci vengono in mente).
Il risultato è certamente quello di una serie di buon livello anche se, tanto per rimanere sul genere, molto lontana dalla perfezione di True Detective o Twin Peaks.
J. Mnemonic
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