Tutto il piacere di leggere Cristiana Astori

Cristiana Astori sarà protagonista del Terni-Narni Horror Fest Giovedì 31 ottobre 2019 alle ore 21.00 al Cinema Monicelli di Narni per parlare dei suoi libri e per presentare il film Suspiria di L. Guadagnino

In genere abbiamo sempre grosse difficoltà ad iniziare la lettura di un libro che è un seguito di altri non ancora letti.

Quando ci siamo immersi ella lettura di “Tutto quel buio” di Cristiana Astori (Eliot edizioni 2018, 254 pagine, 17.50 €) non credevamo possibile essere coinvolti così a fondo nelle avventure di Susanna Marino (detective cinematografica non professionista, come si potrebbe definire il personaggio creato dalla scrittrice di Asti). Invece, forse per la fluidità con cui la Astori costruisce la trama (non certo banale) o per la caratterizzazione dei personaggi con cui ti sembra di essere in confidenza da una vita, il libro ci ha sorpreso e appassionato fin dall’inizio.

L’originalità del personaggio, una cacciatrice di pellicole cinematografiche scomparse che fanno gola ai collezionisti del genere, si fonde con la cura quasi maniacale nella descrizione sia fisica che psicologica dello stesso. Personaggio quello di Susanna Marino che la sua creatrice sembra quasi coccolare.

Allora incuriositi abbiamo sospeso la lettura per sbirciare la biografia della Astori, così scopriamo che in questo personaggio ha riversato probabilmente molto di se stessa e della sua vita reale. Da quel momento è stato impossibile per noi non sovrapporre l’immagine della scrittrice a quella della sua indagatrice. Forse questo è stato un effetto voluto e studiato a tavolino per darle più personalità; in questo caso doppi complimenti perché la riuscita è pressoché perfetta.

La storia si svolge a Budapest e la Marino deve rintracciare, per conto di un fanatico collezionista, la pellicola scomparsa del “Drakula halàla” prima trasposizione ufficiale del Dracula di Bram Stoker.

La caccia alla pellicola scomparsa si fonde con un insieme di personaggi più o meno improbabili e di vicende a cavallo fra l’onirico e la realtà; momenti che sembrano reali si scoprono sogni e momenti che sembravano onirici si scoprono essere reali. Il risultato è quasi quello di ascoltare una sinfonica gotica, stupenda e maledetta che sappiamo già che ci porterà alla follia ma bisogna ascoltarla per forza, vista la sua bellezza.

Ci piacerebbe dire che questo paragone lo abbiamo scritto da soli, ma in realtà è quello che succede a Susanna Marino nel corso della sua ricerca coadiuvata da affascinanti musici ungheresi.

Senza svelare altro della trama (delitto capitale quando si parla di un thriller), possiamo senz’altro dire che questa costruzione tra l’onirico e il reale delle vicende (e la sua risoluzione) è ciò che ci è piaciuto di più del bellissimo libro della Astori.

“Tutto quel buio” ci ha infatti ricordato per certi versi le opere dei Wu Ming in cui il narrato di fantasia si sovrappone alla Storia (quella con la S maiuscola) e alla fine il lettore non sa più distinguere fra storie plausibili e inventate e storie incredibili realmente accadute.

Il resto (e non è poco) è frutto dell’amore della scrittrice per il cinema, di cui la Astori è una critica apprezzatissima e preziosissima. Budapest, Hollywood, Bela Lugosi, Casablanca, fantasmi della storia che si concretizzano in una discoteca, presagi, sogni, omicidi e il freddo di una Budapest invernale che ti entra nelle ossa avvolgendoti e rendendoti partecipe della storia stessa.

Leggere “Tutto quel buio” è un esperienza che si avvicina di più alla visualizzazione della storia stessa che alla lettura. Se in genere il cinema viene spesso dai libri, possiamo certamente dire che questo libro viene dal cinema e dall’amore per esso.

Sbirciando ancora una volta nella biografia della Astori non ci stupisce scoprire che un certo Joe R. Landsdale sia fra i suoi ammiratori.

Alessandro Chiometti

Cristiana Astori sarà protagonista del Terni-Narni Horror Fest Giovedì 31 ottobre 2019 alle ore 21.00 al Cinema Monicelli di Narni presentando i suoi libri e il film “Suspiria” 

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